In questi giorni è entrato nel dibattito pubblico a Brescello il progetto del nuovo Polo eco-logistico Dugara, con l’imprenditore Claudio Bacchi, titolare del Gruppo Bacchi, che ha illustrato le ricadute che l’intervento porterà sul territorio anche attraverso una lettera mandata a casa alle famiglie.
Afferma Bacchi: “Abbiamo voluto informarli attraverso questa modalità che arriva a tutti i cittadini perché il progetto del nuovo Polo intermodale ha un forte valore ambientale, e abbiamo inteso quindi parlare alla comunità nel segno della massima trasparenza, scegliendo di metterci subito la faccia perché ci assumiamo la piena responsabilità di quello che diciamo, tanta è la nostra convinzione nell’intervento.
Di contro abbiamo ricevuto e visto alcuni commenti sul fatto che il traffico, con questa nuova infrastruttura, è destinato ad aumentare. Noi abbiamo ricerche e studi, effettuati da Istituti di livello nazionale, che dimostrano come invece il traffico diminuirà. Ci piacerebbe sapere su quali basi viene sostenuto il contrario, visto che sono assolutamente infondate.
Innanzitutto voglio chiarire che i dettagli del progetto sono disponibili solo oggi perché un elemento irrinunciabile per realizzarlo è la ferrovia elettrificata, che è in corso di completamento. Riguardo ai volumi di traffico poi, è incontrovertibile che ad oggi sulla viabilità di Brescello viaggino oltre 1.000 camion giorno di cui circa 500 da e per le aziende del territorio, che essendo realtà leader nei rispettivi settori, movimentano migliaia di tonnellate di merce all’anno.
Questi camion se sono in consegna arrivano pieni e ripartono per la maggior parte dei casi vuoti, se arrivano per il ritiro di merci, arrivano vuoti e ripartono pieni, intasando comunque le arterie viarie. Il nuovo polo-intermodale prevede il transito di 5 treni al giorno, su linea elettrificata, in orari lontani da quelli di punta. Ogni treno trasporterà merci per un totale di 50 camion, scaricando quelle in arrivo e poi caricandone altrettante in partenza. Il trasporto del cosiddetto “ultimo miglio” di queste merci, potrà essere effettuato attraverso la gestione del polo intermodale con tecniche di logistica innovativa, che permetteranno di organizzare i flussi di consegna e ritiro utilizzando pochi mezzi, il 90% in meno rispetto ai 500 camion che attualmente invadono le nostre strade. Il trasporto dell’”ultimo miglio” sarà inoltre effettuato tramite camion elettrici, così come per la movimentazione di merci interna al polo useremo mezzi a loro volta elettrici. Il tutto sarà alimentato dai pannelli fotovoltaici sul tetto della struttura, in grado di produrre oltre 6 megawatt all’anno di energia rinnovabile, fornendo addirittura un bilancio energetico positivo rispetto ai consumi del polo. Ad oggi treno e altri mezzi elettrici sono i meno inquinanti che ci siano secondo tutti gli studi ambientali. Il trasferimento di un traffico merci di circa 3 milioni e 500 mila tonnellate dalla gomma alla rotaia, significherebbe un risparmio annuale di almeno 12 milioni di litri di gasolio consumati con i camion, che sono equivalenti a 30.000 tonnellate di Co2 in meno emesse in atmosfera secondo dati facilmente recuperabili anche online. Sottrarre 30.000 tonnellate di Co2 è equivalente all’ossigenazione fornita da un bosco di 200.000 nuovi alberi piantati, un bosco di 200 ettari ogni anno.
Tutti quelli che cito, sono dati comprovati e facilmente dimostrabili: siamo disponibili a confrontarci con chiunque voglia discuterne in modo collaborativo. Dire di no a questo intervento quindi, significa non volere il miglioramento delle condizioni ambientali del nostro territorio, continuare con gli attuali tassi di inquinamento (che vedono la pianura padana come una delle zone più inquinate d’Europa) e di traffico, perdere un’occasione di sviluppo che non si ripresenterà: per questo progetto si è impegnato un Fondo d’investimento istituzionale, non speculativo, di livello europeo che opera sul miglioramento ambientale e la decarbonizzazione e ha già messo a disposizione le risorse finanziarie per realizzare il polo.
Anche i cittadini stanno comprendendo l’importanza dell’intervento, ci stanno scrivendo e chiedendo informazioni attraverso il sito www.dugara.it, e anche coloro che avevano dubbi e timori, a fronte dei dati che abbiamo messo a disposizione si sono convinti che è un’opera estremamente utile per il territorio, in cui addirittura gli aspetti economici sono secondari rispetto a quelli ecologici. Vorremmo davvero capire, attraverso il confronto, cosa spinge chi continua a sostenere tesi infondate come l’aumento del traffico, quali sono gli interessi ancora inespressi chiaramente che tengono fermo questo intervento e il territorio su una situazione, quella attuale, che tutti denunciano ormai come insostenibile”.